S.Agata & lo street food “agatino”

il

Lunedì, 6 febbraio 2012

Catania, ore 23,00

Sacra, coinvolgente, folcloristica e profana.

La festa di S. Agata, a Catania, è un mosaico di pezzi eterogenei che si incastrano tra loro e formano un puzzle originale, unico al mondo. Ogni anno è uguale. Eppure ogni anno è capace di dare una sensazione, un’emozione diversa.

Mini viaggio tra cera votiva, camioncini decorati, immaginette e street food agatino.

immancabili simboli della festa: i ceri votivi


“Lapa candle Shop” (furgoncino ape adattato alla vendita di candele)

avanzano le varianti nuove, qui la versione maxi-lumino

in preghiera

La tradizione antica vuole le candelore, cannalori in siciliano, in processione con le reliquie della Santa. Ce ne sono 11 (da quest’anno se ne è aggiunta un’altra) e rappresentano le corporazioni cittadine dei mestieri (dai macellai ai panettieri ecc. ecc.). Sono strutture di legno che racchiudono un grande cereo. Intarsiate, cesellate, finemente dorate, barocche e rococò, addobbate riccamente con palle di fiori, gonfaloni e lampade pesano dai 400 ai 900kg e sono rigorosamente portate in spalla da gruppi di 4-12 uomini in base alla grandezza. Animano la festa con la loro andatura particolare e ondeggiante, chiamata ànnacata. La più antica risale alla seconda metà del ‘700.

intarsi dorati

la candelora dei pescivendoli è detta à bersagliera

L’abito della festa, quello dei cittadini, non ha età. Lo indossano adulti e bambini. Una semplice tunica bianca (ù saccu) legata in vita con un cordoncino bianco monastico. In testa un cappellino nero (scuzzetta). Sul petto la coccarda rossa e verde. Stretto in mano, tra le dita avvolte nei guanti bianchi, il fazzoletto immacolato.

In fatto di cibo, lo street food agatino è semplicissimo. In giro, le bancarelle offrono soprattutto dolci e frutta secca, calia e simenza (arachidi, semi di zucca e ceci tostati) da sgranocchiare a passeggio per le strade. E seppur la globalizzazione ha portato caramelle gommose, mele candite e pseudo-marshmallows, la tradizione non ha perso smalto. Resistono i croccanti di sesamo, le mandorle zuccherate e le divine crispelle (crispeddi) di riso fritte, profumate con scorza d’arancia e addolcite con un velo di miele e una spolverata di zucchero a velo. Se ne gusta anche la versione salata (di pasta da pane però!), con ripieno di ricotta fresca o di acciughe. Poi ci sono le olivette di marzapane, frutti verdi e polposi passati nei cristalli di zucchero semolato o nel cioccolato fuso.

le fascedde con la ricotta fresca

dolci o salate? comunque irresistibili

me ne riempie una vaschetta??

dolci tentazioni

delizioso croccantino di nocciole e caramello

il caramello? ribolle

I souvenir della festa hanno come unica protagonista Sant’Agata: in versione busto reliquiario, medagliette, rosario, quadretto con cornice.

Le insegne della Patrona sventolano tra i merletti di pietra nera dei palazzi barocchi.

L’Elefante, ù Liotru, saggio, veglia su tutto.

E se non vi siete ancora annoiati ecco un altro racconto della festa.

18 commenti Aggiungi il tuo

  1. narcysa ha detto:

    Mi piace. Nient’altro da dire.

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    1. Alessandra ha detto:

      @narcysa grazie :)

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  2. Lys ha detto:

    Aspettavo questo tuo post..proprio ieri mi son ricordata della Festa di S. Agata e ci speravo proprio di leggerla tra queste pagine!! =)) Grazieeee Lys

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    1. Alessandra ha detto:

      @Lys davvero? è una festa unica, bisognerebbe vederla almeno una volta :))))) merci

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      1. Lys ha detto:

        Mi piacerebbe molto viverla, magari capiterà prima di quanto immagini…in fondo qualche ora di viaggio per togliersi lo sfizio!! ehehe..Lys

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  3. Alessandra ha detto:

    Complimenti davvero!
    Splendide le immagini che trasmettono tutta l’emozione di una Festa così toccante

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    1. Alessandra ha detto:

      @Alessandra grazie mille!!!! :)

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  4. caterina motta ha detto:

    Semplicemente fantastica!!! Quasi quasi ti linkerei al mio post sulle olivette, col tuo consenso, ovviamente….
    Ma non ci hai raccontato dello spettacolo dei fuochi d’artificio….

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    1. Alessandra ha detto:

      @caterina se vuoi linkarmi fai pure! :) i fuochi d’artificio quest’anno li ho visti solo in tv! ;) troppa confusione al momento dell’uscita della Santa, non mi piace la calca (anche per esperienze inquietanti degli anni passati!)! Proverò le tue olivette! mi piacciono molto!

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  5. giuseppe ha detto:

    belle foto!! mi accendono tanti ricordi e profumi della festa!!

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  6. Lys ha detto:

    Piccolo pensiero qui (http://risomandorlino.blogspot.com/2012/02/blog-post.html), spero possa farti piacere!! =) Lys

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    1. Alessandra ha detto:

      @Lys grazie :) mi ha fatto piacere scoprire qualcosa in più di te (mi sa che abbiamo più di una cosa in comune!!!) e prendo volentieri il testimone per raccontare qualcosa in più di me :) grazie, ti mando una carezza

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      1. Lys ha detto:

        Grazie a te=)

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  7. Ady ha detto:

    Bella e suggestiva, le tue foto poi mi hanno proiettato lì per un attimo.
    Mi manca un pò questo modo tutto del sud di celebrare ;)

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    1. Alessandra ha detto:

      @Ady è un modo unico :) molto strano, tra sacro e profano, fanatismo e devozione. magari l’anno prossimo organizziamo un tour-blogger festa di S. Agata! :)

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  8. Reb ha detto:

    Voglio un cestinetto di quelle robine deliziose, ora e subitizzimo :)

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  9. Mario ha detto:

    Complimenti per il tuo blog e per le immagini che rendono perfettamente l’idea dell’atmosfera che si respira lungo le strade di Catania durante le festività agatine. Dopo anni di permanenza fuori dalla Sicilia, ho avuto il privilegio di ammirare nuovamente da vicino il passaggio delle candelore, della Santa, e di degustare le meraviglie gastronomiche (ed ipercaloriche) che le foto fanno percepire come dal vivo.

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    1. Alessandra ha detto:

      @Mario grazie Mario! felice di aver portato “in giro” un piccolo pezzo della nostra festa e di essere riuscita a trasmettere anche una sola semplice emozione :))))

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